LA CANDELORA – SAN BIAGIO

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2 febbraio: Presentazione di Gesù al tempio. La candelora
Secondo la Legge di Mosè ogni figlio primogenito maschio era considerato offerto al Signore ed era necessario che i genitori lo riscattassero con l’offerta di un sacrificio. Sempre secondo l’usanza ebraica, una donna era considerata impura per un periodo di 40 giorni dopo il parto di un maschio e doveva andare al Tempio per purificarsi. Il 2 febbraio cade appunto 40 giorni dopo il 25 dicembre, giorno della nascita di Gesù.
Il temine CANDELORA deriva dal fatto che in questo giorno è tradizione che si benedicano le candele, simbolo del bambino Gesù “luce per illuminare le genti”, come chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme (Luca 2, 29-32).
L’accensione delle candele della Candelora è quindi un omaggio a Gesù, portatore di luce; stabilisce inoltre un legame tra il mondo terreno e il divino, un momento di ritorno alla luce, di passaggio, rinnovamento e cambiamento non solo della natura, ma anche e soprattutto della nostra parte più interiore, del nostro spirito che, “illuminato” da Gesù, è pronto a aprirsi ad una vita autenticamente cristiana.


3 febbraio: S. Biagio martire - patrono minore di Pietra Ligure

Biagio, medico di Sebaste (Armenia) divenne Vescovo della città. Fu imprigionato dai romani per la sua fede, torturato con gli strumenti in ferro che si usavano per cardare la lana e quindi decapitato nel 316. Nonostante la raggiunta libertà di culto il martirio lo colpì a causa del dissidio esistente tra gli imperatori Costantino e Licinio, che portò a persecuzioni locali, con distruzione di chiese, condanne ai lavori forzati per i cristiani e condanne a morte per i vescovi.
S. Biagio è venerato sia in Oriente che in Occidente e per la sua festa è diffuso il rito della “benedizione della gola”, fatta poggiandovi due candele incrociate. Questo rito è dovuto alla tradizione che narra che il Santo avesse guarito miracolosamente un bimbo nella cui gola si era conficcata una lisca di pesce.
Era venerato come “Patrono minore” della città di Pietra Ligure.
Lo storico Don G. Guaraglia, in un suo quaderno, riportando quanto documentato nell'archivio della famiglia del notaio Marcello Bosio, scrive che da atti antichissimi della comunità erano riconosciuti festivi oltre alle solennità di San Nicolò, di San Sebastiano e dei “Corpi Santi” il giorno di San Biagio di cui, si dice “conserviamo la tibia”.
La reliquia andò perduta ma non la memoria della festa ed il culto al Santo, come risulta dal manoscritto "Sacro e Vago Giardinello", del 1624, nel quale viene fatto riferimento all’esposizione pubblica durante la festa del patrono minore S. Biagio del “Dente di S. Biagio che è legato in argento e conservato in una scatoletta”.

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